lunedì 28 aprile 2014

Gli acquisti dei Service audio-luci

8 commenti:

  1. Oggi riordino il magazzino…
    Ma non tutto è perduto, perché con una buona gestione del parco macchine, l’integrazione di qualche nuovo acquisto ponderato ma spprattutto una scelta obbiettiva delle priorità e degli investimenti le sorti del nostro lavoro possono cambiare. E non sempre serve ricorrere a cifre con molti zeri.
    Non aspettatevi dritte su marche e modelli, quelli li deciderete voi stessi in base alle richieste, in base al vostro gusto e, perché no, in base al budget a disposizione. Piuttosto quello che vorremmo condividere con voi sono riflessioni che consideriamo sempre valide, ma altrettanto spesso dimenticate. In ordine assolutamente sparso quanto segue.

    Primo consiglio? Comprate cablaggi ed aste microfoniche di qualità! Se ancora non lo avete capito forse è troppo poco che fate questo mestiere.
    I cavi che si rompono di continuo sono deleteri, fanno lavorare male, fanno innervosire tecnici e musicisti e sono spesso i primi artefici di grandissime figure… barbine! Soundcheck pronti via e nei primi dieci canali due non vanno.

    Secondo consiglio? Un parco luci che annoveri meno pezzi ma universalmente conosciuti ed utilizzati. Lasciando pendere il concetto di “standard”, che spesso lascia il tempo che trova, concentratevi piuttosto sul concetto di qualità e cercate di scegliere un prodotto in base a quello che effettivamente offre tecnologicamente. Badate bene che in un motorizzato (e ancor più in un proiettore tradizionale) non sono poi molte le variabili in gioco, non fatevi fregare dalle chiacchiere da marketing. Le ottiche di qualità fanno sempre la differenza, come una grande differenza la fa una realizzazione curata e con materiali robusti e ben assemblati. Quindi, se volete comperare dodici pezzi di “Cineseria varia” anzi che sei di comprovata qualità sappiate poi che quando ci sarà un problema – e ci sarà statene certi – l’iter per la riparazione o l’assistenza sarà al limite della fantascienza.
    E’ vero, ci sono molte aziende italiane ed europee che producono in parte o totalmente le loro macchine in Cina ma se non altro se qualche cosa non funzionerà saprete con chi “incazzarvi” e a chi chiedere supporto.

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  2. Terzo consiglio che potrebbe essere forse il più importante. Se non siete capaci o non vi interessa il settore specifico lasciate pendere palchi e strutture! Non è necessario che un service ad oggi abbia “tutto” quel che occorre per fare uno spettacolo. E’ una credenza errata e non è neppure sempre vantaggioso. Lasciate fare le strutture a chi sa farlo professionalmente ed ha personale qualificato. E’ un terreno spinoso, meglio allearsi con qualche aziende nella vostra zona, magari con accordi a forfait, e lavorare tranquillamente. Voi potrete concentrarvi più sul resto degli aspetti del lavoro, quali audio, luci e video.

    Quarto consiglio? Prevedete nel vostro service un set anche basico di materiale per la gestione e l’output del video. Un piccolo media server con un Led Wall, pur costituendo un investimento non sempre da poco, vi garantiranno qualche lavoro in più ed un’offerta più differenziata.

    Quinto consiglio, magari come conseguenza del precedente: comprate meno casse audio! O meglio, comprate meglio. Vi assicuro che i magazzini in Italia sono pieni zeppi di casse inutilizzate. Conosco diversi service che comprano tre o quattro differenti tipologie di line array salvo poi usare sempre quello “grande” e smistare alla bene e meglio il resto dei cabinet nei lavoretti più piccoli. Anche in questo caso meglio puntare su un marchio col quale avete “feeling”, dotarsi della versione “big” più altri moduli “mini” che potranno essere usati sia da soli che in abbinamento ed a completamento del sistema grande. Ricordatevi piuttosto di tenere in magazzino qualche bella cassa “old style” del tipo point source, quelle da concertino rock in piazza, sentirete che bella pacca e nella maggior parte dei casi monterete senza appendere nulla.

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  3. Consiglio numero sei: fly-case degni di tale nome. Beh, qui non occorre neppure una spiegazione. Pensate che sono stati inventati dai soliti militari per sballottare strumenti ed armamenti sugli aerei. Sono i custodi delle vostre preziose attrezzature, devono subire le ire e le ingiurie di facchini e tecnici, vengono sballottati su e giù dai camion. Non vado oltre, mi sento male solo all’idea che il vostro bel case con Outboard vintage valvolare venga gettato dentro un cubettino da 2 mm di spessore e senza protezioni…

    Il consiglio numero sette ha sempre a che fare con i fly case. Tra i tanti prevedete un paio di fly-case per così dire “speciali”. In uno inserite computer e stampante, qualcosa che assomigli ad un mini ufficio portatile, nell’altro inserite una bella macchina del caffè e un piccolo frigo bar. Personale tecnico ed ospiti apprezzeranno e voi, con una spesa tutto sommato modesta, darete un bel tocco di stile e comodità al vostro service.

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  4. Consiglio numero otto, sempre parlando di stile. Curate l’immagine. Ci vuole così poco. Fate delle belle polo, felpe e tutto quel che serve ai vostri tecnici per apparire professionali. Costringeteli, almeno quando entrano altre persone su piazza, a mantenere un comportamento dignitoso. E’ vero, è rock and roll, ma a volte un buon professionista deve sapersi adattare alle condizioni ed alle esigenze che la situazione richiede. Non sempre si lavora al Monster Of Rock, ci sono anche le convention delle banche o degli istituti assicurativi dove magari fanno caso al fatto che state girando senza maglia mentre tracannate una birra dietro l’altra.

    Consiglio numero nove, e qui entriamo in terreno minato…Prevedete sempre, e dico sempre, almeno due pasti dignitosi con pausa seduti per il personale tecnico. Volete stressate e far incavolare i vostri tecnici? Non farli mangiare ed obbligarli alle corse è quanto più sbagliato possa esserci. Ricordate che sono loro che vi graniscono il successo dello show. I tecnici quelli veri e professionali, non possono essere sostituiti dai ragazzini che lavorano per un panino e pochi spiccioli. Mi sento a disagio solo nelle scriverle certe cose, ma ne ho viste di cose con questi miei occhi. Ovviamente i tecnici che dimostrino di essere seri e professionali…

    Il consiglio numero dieci è altrettanto banale e vuole essere un consiglio ironico, quasi surreale: pagate i vostri tecnici!

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